
23 Mar LA POESIA ORIGINE E STORIA
“La poesia è il salvagente cui mi aggrappo quando tutto sembra svanire.
Quando il mio cuore gronda per lo strazio delle parole che feriscono, dei silenzi che trascinano verso il precipizio.
Quando sono diventato così impenetrabile che neanche l’aria riesce a passare.
Khalil Gibran
La poesia ha origini molto antiche, deriva da pôiein che significa fare, creare.
Essa è una forma d’arte nata prima della parola scritta, quando la cultura era basata sulla trasmissione orale del sapere: narrazioni di miti e leggende, ma anche prescrizioni e norme morali, religiose e sociali si imprimevano nella memoria e potevano essere trasmesse più facilmente se formulate in versi e in frasi strutturate secondo precisi schemi ritmici, sfruttando le suggestioni sonore del linguaggio.
La poesia poteva essere dunque definita come l’arte di produrre composizioni verbali in cui il suono, l’accento e il ritmo, e cioè la dimensione “musicale” del linguaggio, assumevano un ruolo dominante.
Coloro che narravano i poemi e i racconti mitologici nell’antica Grecia si chiamavano Aedi o Cantori, figure sacre equiparate ai profeti.
Gli antichi consideravano la poesia un dono delle Muse agli uomini, dove i poeti fungevano da semplici intermediari.
Abbandonando il mondo classico, giungiamo alle origini della nostra letteratura, quando la poesia si afferma quale mezzo di intrattenimento letterario e assume forma prevalentemente scritta.
Fra l’Ottocento e il Novecento la poesia abbandonerà i tradizionali moduli canonici portando all’affermazione di nuovi temi, sia di contenuti, sia da un punto di vista tecnico-formale caratterizzati da un dominio pressoché assoluto del verso libero.
Il linguaggio poetico, sia nelle sue forme codificate da secoli, sia in quelle più libere, è in grado di cogliere e di dare voce a esigenze profonde dell’uomo mescolando in modo indissolubile scrittura, senso del ritmo, musicalità della parola e rivelazione di particolari significati ed emozioni.
La poesia è dunque espressione di vita, il mondo fiorito dalla parola, è lirica e voce dell’interiorità del poeta; la ricerca infinita di una parola limpida, pura, vera, sincera perché trovata nel proprio silenzio o nella propria sofferenza. E il delirante fermento non è altro che l’ebrezza dell’ispirazione, di un’esperienza di vita.
Ecco come nasce la poesia, ecco dove si disperde, ecco cosa ne rimane…