
13 Mar Donne e Libri: Vanja Passerini e il Fondo Sergio Silva Libri Illustrati
Le parole Donne e Libri evocano le grandi scrittrici; sono tantissime però le donne che con dedizione, cura, fantasia si occupano dell’immenso, vasto e affascinante mondo dei libri. Questo mese conosciamo Vanja Passerini, volontaria presso il Fondo Sergio Silva Libri Illustrati e Bibliomondo Famiglie volontarie aps.
Vanja, raccontaci come hai iniziato la tua attività di volontaria presso Bibliomondo e il Sergio Silva Libri Illustrati.
L’associazione di promozione sociale Bibliomondo è nata nel 2011 per salvare la biblioteca scolastica La Baia del Re, situata in un quartiere periferico di Parma, dove non esistevano altre biblioteche (da un paio d’anni è stata aperta una struttura comunale).
Nata nel 2000 con la riforma del ministro Berlinguer una biblioteca in ogni scuola, sin dall’inizio prevedeva una fruizione mattutina per le classi e un’apertura pomeridiana per il territorio.
L’associazione dal 2011 garantisce l’apertura pomeridiana e, negli anni, ha acquistato migliaia di titoli per rinnovare il catalogo. Gli acquisti sono stati fatti con l’autofinanziamento (bancarelle, riffe, ecc.) e con il coinvolgimento di attori locali.
È in questa biblioteca che nel 2016 è arrivato il Fondo Sergio Silva libri illustrati, una collezione di 900 volumi che hanno partecipato, dal 1973 al 1983, al Graphic Price della Fiera Internazionale del libro per ragazzi di Bologna.
Per chi non lo conosce, ci puoi descrivere l’attività del Fondo Sergio Silva?
Dopo la donazione, siamo state incaricate, con una convenzione che ci lega alla scuola, a gestire il Fondo http://fondosergiosilva.org/ e da allora ne sono orgogliosa curatrice.
I libri provengono da molti paesi, da tutti i continenti, con una prevalenza di libri europei, una ricca collezione di libri giapponesi (il decennio d’oro dell’illustrazione nipponica), e una piccola ma significativa sezione di volumi iraniani pubblicati a cavallo della rivoluzione.
È stato importante approfondire le figure degli illustratori (in particolare a Mitsumasa Anno, illustratore giapponese, abbiamo dedicato un convegno lo scorso ottobre), metterli in relazione tra loro e con la scena attuale.
In questi anni abbiamo organizzato molti incontri con scuole di ogni ordine e grado riscontrando l’assoluta attualità di questi libri illustrati, pubblicati ormai più di 50 anni fa, e la necessità di belle immagini, differenti da quelle veicolate da uno schermo, a cui siamo tutti troppo abituati.
Abbiamo riallacciato il legame con la fiera di Bologna che generosamente ci accoglie, quest’anno per il quarto anno, con incontri dedicati agli illustratori e alla nostra attività.
Grazie al prezioso contributo della Regione Emilia Romagna, abbiamo potuto catalogare tutti i volumi sul portale Imago, e realizzare un catalogo cartaceo con tutte le copertine.
Una vera capsula del tempo dell’editoria di quegli anni.
Oltre al Fondo Sergio Silva accogliamo altri fondi, in particolare una preziosa donazione da Rosellina Archinto, fondatrice di Emme edizioni, e il Fondo Emanuela Bussolati: questo ci rende certi di aver creato una casa accogliente per i libri con le figure.
Qual è la difficoltà maggiore che incontri con la tua attività?
Tengo a precisare che, sebbene sia un’attività volontaria, per me si tratta di un vero e proprio lavoro, nonostante io ne abbia uno retribuito che non ha niente a che vedere con i libri.
Talvolta è faticoso far convivere le due cose, soprattutto perché il lavoro del Fondo è principalmente un lavoro di coordinamento e contatti, che richiede tempo e attenzione. Diciamo che siamo volontarie ma ci piace fare le cose bene!
Anche il reperimento di fondi non è sempre semplice: abbiamo poche pretese, ma certe spese vanno comunque sostenute.
Qual è invece la soddisfazione maggiore?
Il lavoro che è stato fatto fino ad ora. Come quando si cammina in montagna e guardandoti indietro scopri che il punto di partenza è lontanissimo, abbiamo percorso tanta strada, un passo alla volta, con umiltà e tenacia, imparando molto dalle persone incontrate lungo il cammino e per questo le ringrazio di cuore.
Ci racconti un aneddoto legato ad un tuo lavoro.
Ce ne sarebbero molti e tanti divertenti, che alla fine se ci pensi bene un po’ di divertimento c’è sempre in ogni cosa.
Posso raccontarvi che abbiamo ricevuto una mail da una docente di illustrazione di un’Università californiana che chiedeva, durante il suo viaggio in Italia, di visitare il Fondo: beh, è stato molto bello. Ci siamo incontrate prima in fiera a Bologna e abbiamo pranzato con lei e con una ragazza australiana, simpaticissima. Solo dopo il pranzo capisco che è una talentuosa illustratrice che ha pubblicato anche in Italia e di cui amo molto i libri. Momenti così sono speciali.
Il tuo prossimo sogno da realizzare o già in realizzazione?
Avere una sede per il Fondo, fruibile anche nei weekend quando la scuola è chiusa, ci permetterebbe di organizzare più visite al Fondo e più attività collaterali. Ci stiamo lavorando…
Cosa consigli a chi vuol fare il tuo stesso lavoro?
Il mio lavoro non lavoro è una passione, fatto insieme a persone straordinarie con cui condivido tantissimo. Una situazione ideale, per cui vale la pena impegnarsi a crearla.
Un Libro che ci consigli?
Visto che ho citato Mitsumasa Anno, vi propongo di scoprirlo, se non lo conoscete, con Viaggio incantato, pubblicato da Babalibri. Un libro senza parole che vi lascerà … senza parole.
A chi dedichi la Donna che sei oggi?
Sono grata per gli incontri, i libri letti, le esperienze; niente si spreca.
Sicuramente senza il sostegno della mia famiglia non avrei potuto svolgere due lavori, senza mia madre che ha saputo propormi i libri giusti quando ero piccola, senza le amiche care che lavorano con me sarebbe stato diverso. Ma io ci ho messo anche del mio.
Ringraziamo Vanja per la disponibilità, la passione per il suo lavoro non lavoro che trapela dalle sue parole e auguriamo quanto prima la nuova sede al Fondo Sergio Silva.