15 Gen I NECCI: tra i cibi più antichi del mondo
Il nome Neccio ha un’origine incerta: il vocabolario propone una derivazione dal latino castanea o castaneccia e aggiunge essere farina di castagne con cui si ricava una schiacciata detta neccia, uno dei cibi più antichi del mondo contadino.
Di questo mondo ci parla Francesco Guccini che, modenese di nascita ma cresciuto a Pavana (una frazione di Sambuca pistoiese nella provincia di Pistoia), lo conosce bene.
Nel suo libro “Nuovo dizionario delle cose perdute” Guccini ci racconta come si preparavano i Necci:
“Il neccio è una specie di piada romagnola, o schiacciata, fatta con farina di castagne e acqua. Oggi si cuoce tra due piastre tonde di ferro, ma un tempo l’operazione era un poco più complicata. Si usavano i testi, sorta di formelle tonde di terra refrattaria, con diametro di una decina di centimetri scarsi, che venivano posti vicino al fuoco del camino. Una volta scaldati al punto giusto, se ne prendeva uno, con le molle, e lo si posava sulla testiera, o trespolo, con fondo e ritti in ferro (o in legno, i più artigianali) a semicerchio. Si posava poi sul testo, a mo’ di isolante, un paio di foglie di castagno fatte rinvenire in acqua. Queste foglie, raccolte in prima estate, venivano infilzate da un ago con un filo che le teneva raccolte in lunghe pile e conservate per la bisogna. Si posava poi sulle foglie l’impasto di farina e acqua, e via altre foglie, e via un altro testo, fino a completare il trespolo, o testiera. I necci cuocevano così. A volte erano usati come pasto principale, assieme a ricotta o formaggio. Altre volte si aggiungeva all’impasto un poco di pancetta, ed erano i necci guerci, e mi piacerebbe sapere il perché di questo curioso nome.”
Da questa testimonianza e dalla storia dei luoghi si capisce che si cresceva e ci si nutriva di castagne cotte in differenti modi per dare un po’ di varietà alla dieta. Abbiamo quindi le “ballotte” o castagne bollite, le “bruciate” o “frugiate” cotte nella brace con la buccia, i “tiglioni” castagne bollite senza la buccia, le farinate con cui si preparavano le zuppe. Tanti modi diversi di usare le castagne e la loro farina per avere con un unico ingrediente cibi altamente nutritivi, buoni ed economici.
Prepariamo i Necci!
Ingredienti per 6 Necci
Farina di castagne 150 g
Acqua 250 g
Un pizzico di sale
Ricotta per il ripieno 300 g
Procedimento:
Setacciare la farina in una ciotola, poi versare l’acqua a filo e il sale, mescolando con una frustina fino ad ottenere un impasto abbastanza liquido ed omogeneo. In mancanza dei testi appositi, si può usare una padella piccola antiaderente che dovrà essere unta prima di metterla sul fuoco. Quando la padella è ben calda, versare un mestolo del preparato e col dorso di un cucchiao appiattirlo e renderlo tondo (tipo crepes). Quando il liquido si sarà ben rappreso, girare la crepes, che dovrà risultare ben dorata da entrambe le parti.
Quando i sei necci saranno pronti, bisogna lavorare la ricotta con un cucchiaio e distribuirla su ognuno di essi arrotolandoli, formando dei cannoli. Se si vuole aggiungere una nota più dolce, versare sui necci del miele a filo. Se si preferisce il gusto salato, si possono farcire, anziché con la ricotta, con dei salumi. In entrambi i casi i Necci vanno gustati caldi.
Buon appetito!
(fonte foto necci: www.cucchiaio.it)