18 Dic NATALE DALL’ALTRO LATO DEL MONDO
Nell’immaginario collettivo tradizionale (e io non faccio certo eccezione) il Natale è imbiancato dalla neve. Siamo da sempre abituati a pensarlo così, con il camino che scoppietta e una coperta, magari a tema, sul divano. Cioccolata calda e biscotti alla cannella completano il quadro.
Natale però non cade in inverno ovunque: in altre parti del mondo a dicembre inizia l’estate, le temperature sono decisamente alte e in questi posti le tradizioni sono chiaramente ben diverse.
Le festività natalizie nei Caraibi sono un’esplosione di tradizioni vibranti, musica coinvolgente e delizie culinarie uniche. Ogni isola ha il suo modo speciale di celebrare, mescolando influenze culturali africane, europee e indigene in un’atmosfera di festa calorosa e accogliente. Qui il Natale inizia a metà novembre, si addobbano le palme e le case con le lucine e si intonano i canti di Natale accompagnati da pietanze e dalle immancabili bevande tradizionali. I canti che risuonano a Martinica, accompagnati dai tipici tamburi Gwo Ka, sono canti pieni d’amore e di speranza, un mix di testi sacri e profani, sono per lo più in francese con il ritornello in creolo e generalmente sono raccolti in una sorta di libretto che si tramanda da generazione in generazione e che si riscopre ogni anno come un tesoro prezioso. Circa un mese prima del Natale, gli Arubani danno il benvenuto a Sinterklaas (la versione olandese di San Nicola) che, accompagnato dal suo cavallo bianco e da un gruppetto di aiutanti chiamati Zwarte Pieten, sfila per le strade dell’isola distribuendo dolcetti e regalini ai bambini. Sono molti però i bimbi che lasciano fuori dalla porta di casa carote e acqua per i cavalli di Sinterklaas e un paio di scarpe vuote che Sinterklaas riempirà di dolciumi, regalando loro un dolce risveglio. In Giamaica il reggae si mescola ai canti natalizi, mentre a Porto Rico la parranda (un ballo di gruppo tipico) coinvolge intere comunità, che si uniscono per cantare e ballare fino a tarda notte. A Trinidad e Tobago, la tradizione del “parang” fonde musica venezuelana e influenze creole, celebrando la stagione con testi che raccontano storie religiose e scene di vita quotidiana. Nella Repubblica Dominicana l’ibisco sostituisce la neve nelle decorazioni e Babbo Natale di solito è una persona nera come il carbone che va in giro addobbato di tutto punto, portando una carriola sgangherata piena zeppa di noci di cocco. In Suriname arrivano due babbi Natale: uno bianco, San Nicola, ereditato dalla dominazione olandese, e uno nero, Goedoe Pa, che lascia ai bambini doni e poesie vicino alle scarpe, a patto che la sera prima le abbiano lucidate alla perfezione.
E come festeggiano il Natale in Africa?
Il Natale in Africa è una celebrazione ricca di diversità, spiritualità e tradizioni uniche che riflettono le culture e le storie dei vari Paesi del continente. Pur essendo una festività cristiana, le celebrazioni natalizie in Africa sono spesso intrise di elementi locali, dalle musiche alle danze, passando per i pasti e i rituali comunitari. Ecco una panoramica di come il Natale viene celebrato in alcune regioni del continente.
In questo periodo, le chiese si riempiono di fedeli per le processioni religiose e le messe solenni, mentre nelle strade risuonano canti natalizi tradizionali e si svolgono danze locali.
In Africa centrale il Natale coincide spesso con la fine della raccolta del cacao ed i lavoratori delle piantagioni hanno la possibilità di tornare dalle famiglie per festeggiare. In Nigeria, nei giorni che precedono la natività, le ragazze visitano le case della zona ballando e cantando accompagnandosi con i tamburi; i cori delle chiese eseguono canti natalizi mescolando inni cristiani con ritmi afrobeat o highlife, creando un’atmosfera vivace e festosa.
Dal 25 in avanti, invece, sono gli uomini ad esibirsi con i volti coperti da maschere in legno raffiguranti personaggi legati alle usanze locali. L’ornamento più comune è realizzato da un intreccio di foglie di palma disposte a formare un arco a cui vengono appesi fiori bianchi che sbocciano proprio a Natale.
In Sudafrica, dove la festività cade in piena estate, le celebrazioni ed i festeggiamenti avvengono all’aperto, in spiaggia, ed i fiori sono le decorazioni più comuni.
E in Australia?
In Australia, il Natale cade durante l’estate, il che significa che fa molto caldo, per questo motivo molte celebrazioni si svolgono all’aperto. Le temperature elevate e il cielo limpido invitano le famiglie a trascorrere la giornata in spiaggia, nei parchi o nei giardini. È comune vedere Babbo Natale indossare pantaloncini e infradito, magari arrivando su una tavola da surf invece della tradizionale slitta; qui le renne a volte vengono sostituite con dei simpatici canguri. La Bondi Beach di Sydney è un’icona delle festività natalizie australiane. Ogni anno, migliaia di persone – sia locali che turisti – si riuniscono sulla spiaggia per celebrare il Natale con barbecue, musica e bagni nell’oceano. È una scena unica, dove i cappelli di Babbo Natale si mescolano ai costumi da bagno.
Tre le tradizioni natalizie più caratteristiche voglio ricordare i Carols by Candlelight ovvero i concerti natalizi all’aperto. Durante il mese di dicembre, città e paesi organizzano eventi notturni in cui le persone si riuniscono per cantare canti natalizi a lume di candela. L’evento più famoso è quello di Melbourne, trasmesso in tutto il paese. Per quanto riguarda le decorazioni, oltre agli alberi di Natale tradizionali, in Australia si utilizzano spesso piante autoctone come l’agrifoglio australiano e il Christmas Bush, una pianta locale dai fiori rossi e vivaci che fiorisce proprio durante le festività.
Per concludere questo viaggio tra le tradizioni natalizie di Paesi lontani andiamo in Polinesia, dove durante il periodo natalizio molte isole organizzano eventi e giochi tradizionali. Le regate di canoe, i concorsi di danza e le gare di intreccio di foglie di palma sono alcune delle attività che coinvolgono intere comunità. Le decorazioni natalizie includono ghirlande di fiori tropicali, palme adornate con luci colorate e simboli tradizionali polinesiani.
Il Natale rimane comunque una festa magica, anche se celebrato con tradizioni, canti, balli e pietanze completamente differenti dalle nostre. Anzi, sarebbe bello poterlo vivere insieme agli abitanti di questi Paesi lontani: credo che sarebbe davvero un’esperienza bella ed indimenticabile!
Cliccando sui link sotto potete ripercorrere tutto il fil rouge che abbiamo dedicato alle diversità che attraversano il Natale e i suoi festeggiamenti:
https://www.acasadilucia.org/2024/12/15/i-presepi-nel-mondo/
https://www.acasadilucia.org/2024/12/16/ogni-fottuto-natale/
https://www.acasadilucia.org/2024/12/20/natale-a-casa-underwood/