A Casa di Lucia | PIPPI CALZELUNGHE RIVIVE ANCORA
35353
post-template-default,single,single-post,postid-35353,single-format-standard,theme-bridge,bridge-core-1.0.2,no-js,woocommerce-no-js,ajax_fade,page_not_loaded,,vertical_menu_enabled,qode-title-hidden,side_area_uncovered_from_content,transparent_content,columns-4,qode-theme-ver-18.0.4,qode-theme-bridge,disabled_footer_top,wpb-js-composer js-comp-ver-5.7,vc_responsive

PIPPI CALZELUNGHE RIVIVE ANCORA

“Aveva nove anni e se ne stava lì completamente sola; non aveva né mamma né papà, e in fin dei conti questa non era una cosa atroce se si pensa che così nessuno poteva dirle di andare a dormire proprio quando si divertiva di più o propinarle l’olio di fegato di merluzzo quando invece lei desiderava delle caramelle.”

(dal libro “Pippi Calzelunghe” di Astrid Lindgren)

Chi non ricorda le trecce arancioni e le lentiggini della piccola Pizzi Calzelunghe, protagonista di una fortunata serie TV per ragazzi? Era proprio il 6 settembre del 1970 quando la RAI mandò in onda il primo episodio che fece conoscere ed amare a tutti gli italiani quella bambina nata nel 1945 dalla penna della scrittrice svedese Astrid Lindgren.

Pippi Calzelunghe è nata quando la figlia della scrittrice, Karin, si ammalò di polmonite e per lei la sua mamma inventò le favole di questa ragazzina un po’ speciale (fu proprio Karin a scegliere il soprannome “Pippi Calzelunghe”).

La principale casa editrice svedese, la Bonniers, rifiutò di pubblicare le avventure di Pippi ma finalmente nel 1945 la Rabén & Sjogren la rese famosa seppur ricevendo feroci critiche dai pedagogisti che etichettarono Pippi come “disgustosa monellaccia”.

A tale proposito la Lindgrgen scrisse:

“Del resto anch’io credevo che Pippi fosse un personaggio piuttosto sconvolgente. Ricordo che conclusi la lettera di accompagnamento all’editore pregandolo di non avvertire le autorità dell’Assistenza all’infanzia!”.

Ma Pippi a tutti noi piace proprio così com’è: anticonvenzionale in modo temerario e spudorato, portatrice di una sbadata impertinenza. Riesce ad essere felice con poco, si stanca moltissimo e rappresenta l’elemento chiassoso nell’eleganza del mondo. Fresca, capace di meravigliarsi e di meravigliare, femminile nel senso più dionisiaco e turbolento del termine, incarna le parole che una volta pronunciò la sua autrice:

«I bambini fanno miracoli quando leggono, prendono le nostre frasi e danno loro una vita che di per sé non hanno».

E non è proprio così? A trasformare il mondo attraverso le storie sono sempre i bambini, insieme a certi illuminati adulti che non hanno paura di inventarle insieme a loro.

C’è da chiedersi: siamo proprio cosi sicuri, dall’alto della nostra presunzione, che la vita che molti di noi conducono, fatta di lavoro, obblighi, doveri, sia la sola giusta, la sola possibile? Pippi Calzelunghe, con i suoi comportamenti “eccentrici”, sembra porci di continuo questa domanda, scuote le nostre coscienze, insinua, nel nostro cuore, il sano dubbio che prelude a ogni crescita personale.

Ebbene: forse Pippi ci vuol dire insistentemente che c’è un altro modo di vivere la vita, e non passa attraverso la produttività, la competizione sfrenata, il timore del giudizio altrui, ma attraverso il divertimento, la capacità di stupirsi e mantenere sempre un animo bambino, il desiderio di vivere rendendo unico ogni istante.

I racconti di Pippi Calzelunghe sono stati tradotti in 76 lingue e hanno superato la quota di 130 milioni di copie vendute. Astrid Lindgren è stata addirittura candidata al Nobel. Ha vinto il Premio Andersen nel 1958 e il Premio Right Livelihood Award.

Durante la premiazione ecco cosa disse:

“Io non voglio scrivere per gli adulti. Voglio scrivere per quei lettori che possono attuare miracoli. E solo i bambini fanno miracoli quando leggono. Non capisco come possiate nominarmi personaggio dell’anno, io che sono cieca, sorda e mezza pazza. Faremo meglio a non dirlo troppo in giro, se no penseranno che tutti in Svezia siano come me.”

Penso fermamente che la storia di Pippi sia un omaggio alle infinite e straordinarie potenzialità dell’infanzia e dobbiamo farla conoscere ai nostri bambini attraverso le pagine del meraviglioso libro e i divertenti episodi televisivi.

“ Lo so, non sono perfetta, ma chi se ne frega!

Nemmeno la luna è perfetta: è piena di crateri.

E il mare? Nemmeno lui! Troppo salato.

E il cielo? Sempre così infinito.

Insomma, le cose belle non sono perfette…sono Speciali!”

Sii Speciale! Ti invita a farlo Pippi Calzelunghe!

Vi invitiamo a viaggiare con noi insieme a Pippi per la Svezia, semplicemente cliccando sul link sotto:

https://www.acasadilucia.org/2024/09/11/tra-magici-panorami-svedesi/



× Ciao!