A Casa di Lucia | La CARSENZA che tanto piaceva ad Alessandro Manzoni
35014
post-template-default,single,single-post,postid-35014,single-format-standard,theme-bridge,bridge-core-1.0.2,no-js,woocommerce-no-js,ajax_fade,page_not_loaded,,vertical_menu_enabled,qode-title-hidden,side_area_uncovered_from_content,transparent_content,columns-4,qode-theme-ver-18.0.4,qode-theme-bridge,disabled_footer_top,wpb-js-composer js-comp-ver-5.7,vc_responsive

La CARSENZA che tanto piaceva ad Alessandro Manzoni

«El primm de l’ann se cumenza à mangià la carsenza»: così sembra disse Alessandro Manzoni il 2 gennaio 1837 quando, in seconde nozze, sposò Teresa Borri Stampa, una donna che si era innamorata di lui dopo la morte della sua prima moglie:

«Era vero che don Lisander non mi conosceva, se non di vista, ma io lo conoscevo benissimo, invece, perché con un uno scrittore non c’è bisogno di parlare, basta leggerlo; e tra me e il suo romanzo era stato un incontro di quelli che lasciano il segno. L’uomo che aveva scritto quella storia era fatto proprio come voleva il mio cuore e non riuscivo a non sognarmi al suo fianco».

Un classico colpo di fulmine. Una famiglia che dall’esterno emana felicità, anche se, come è ben risaputo, c’è sempre chi ama di più in una coppia. 

La ricetta per noi posteri è stata scoperta casualmente leggendo il libro di Marina Marazza, “Le due mogli di Manzoni”, un romanzo con cenni storici documentati.

La Carsenza (o carsenza del prim de l’an) significa “crescenza” ed è un dolce tipico lombardo che si usava preparare il primo dell’anno.

Nell’Ottocento, a Milano, la «carsenza de bombon» era il «dolce del riciclo» per antonomasia, con ricetta tramandata da generazioni. 

La base era la pasta di pane bianco avanzata a Natale che veniva rilavorata con l’aggiunta di qualcosa di dolce, come le mele e l’uva.

In ogni casa si preparava come si voleva: con la frutta secca, i fichi, le pere. Molti ci mettevano dentro un fagiolo e chi lo trovava era certo che avrebbe avuto davanti un anno fortunato.

A quanto pare a casa di Alessandro Manzoni la tradizione di questo dolce era così consolidata che se ne parlava anche nella corrispondenza di famiglia.

Ecco quindi la ricetta per prepararla.

Ingredienti:

– 450 grammi farina bianca 00 

– 100 grammi zucchero di canna 

– 1/2 bicchiere d’acqua 

– 80 grammi di burro fuso 

– un cubetto di lievito di birra 

– 3 mele grandi 

– mezza confezione di uvette

 – una confezione di fichi, circa 20 

– zucchero semolato q.b. 

– burro a fiocchi.

PREPARAZIONE:

Sciogliere il lievito in mezzo bicchiere di acqua.

Sciogliere il burro fuso nel forno a microonde.

Impastare farina, acqua e burro fuso per 5 minuti.

Unire all’impasto le mele tagliate a pezzi togliendo solo il torsolo, unire l’uvetta e i fichi tagliati a metà.

Amalgamare il tutto.

Mettere l’impasto in una teglia di cm. 26 foderata con carta da forno.

Lasciare lievitare per 4 ore coperta.

Infornare a 200 gradi per 45 minuti dopo aver spolverato lo zucchero semolato e qualche fiocco di burro.

Coprire con della carta stagnola se durante la cottura diventa troppo colorita.

Sfornare, mettere zucchero a velo e servire, tiepida o fredda e…buon assaggio!

 

E con la pancia piena possiamo affrontare un tour culturale per conoscere la città di Milano, così legata a Manzoni:

https://www.acasadilucia.org/2022/03/01/milano-manzoni/



× Ciao!