A Casa di Lucia | MAMIHLAPINATAPAI: Una Parola per Capirsi
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MAMIHLAPINATAPAI: Una Parola per Capirsi

La parola di oggi è: Mamihlapinatapai.

Tradotto letteralmente significa “uno sguardo tra due persone, ognuna delle quali aspetta che l’altra inizi un’azione che entrambi desiderano ma che nessuno dei due è incoraggiato a intraprendere”.

Quella strana sensazione, quando vuoi che sia l’altra persona a fare la prima mossa e gliela urli con gli occhi.  È una parola della tribù Yámanas della Terra del Fuoco, in Argentina. Gli Yámana, detti anche Yaganes, sono un popolo indigeno dell’estremo sud del continente americano, dedito alla raccolta, alla caccia e alla pesca, che praticano spostandosi in canoa dal Cile a Ushuaia, l’ultima regione di terra del continente, attraverso il Canale di Beagle. Oggi la tribù fuegina è praticamente estinta, e le stime vogliono che il totale dei discendenti della popolazione che risiedono nell’area arrivi appena alle 1500 unità.

Thomas Bridges, pastore anglicano e primo uomo bianco a vivere nella Terra del Fuoco, raccolse 32 mila parole nel suo dizionario inglese-Yámana e visse in soggezione della terminologia, della grammatica e dell’uso sapiente dei verbi da parte di questi nativi. È a lui che dobbiamo la nostra traduzione “sentimentale” con la quale non tutti sono d’accordo. Yoram Meroz, linguista californiano di origine israeliana, pensa che la traduzione di Bridges sia molto libera, e basata sull’interpretazione di un verbo che compone il vocabolo: ihlapi-na, che in lingua Yaghan significa “sentirsi in imbarazzo”.

Per altri studiosi dell’idioma tribale, mamihlapinatapai indica il momento di meditazione in cui gli anziani del villaggio si sedevano davanti al fuoco a raccontare le loro storie ai più giovani. È probabile che la matassa non verrà mai sbrogliata: l’ultima nativa Yaghan a parlare fluentemente il linguaggio degli antenati, Cristina Calderon, oggi ha 89 anni, e non ricorda di aver mai sentito usare quello specifico termine. Per adesso non ci resta che sposare la tesi di Bridges e, ogni volta che ci capiterà di desiderare che l’altra persona faccia il primo passo, sussurrare  “mamihlapinatapai”.

Chissà, magari capirà!



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