A Casa di Lucia | IL PARROZZO: il Dolce di D’Annunzio
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IL PARROZZO: il Dolce di D’Annunzio

Il Parrozzo è un dolce dalla forma semisferica, che ha come ingredienti di base mandorle e semolino, ricoperto di cioccolato fondente. Tanto buono da entrare nei versi del celebre poeta D’Annunzio, il Parrozzo regna sulle tavole abruzzesi per il Natale.

La storia di questo dolce trae la sua origine dalle tradizioni contadine e dal pane. Non potendo permettersi la farina di grano che avevano i benestanti, per prepararlo i contadini abruzzesi utilizzavano la farina di granturco. Ed è proprio da questo pane dalla forma semisferica e dal colore giallo intenso, cotto nel forno a legna e chiamato “pane rozzo”, che deriva il Parrozzo.

La paternità del dolce è da attribuirsi a Luigi D’Amico, appartenente a una rinomata famiglia di commercianti pescaresi. Mantenendo la forma, sostituì il granturco con le uova per donare il colore giallo del pane e utilizzò una copertura di pregiato cioccolato per richiamare lo scuro delle bruciacchiature caratteristiche della cottura nel forno a legna. Ed è così che negli anni ’20, a Pescara, nasce il Parrozzo.

Amico del Vate, Luigi D’Amico lasciò il primo assaggio proprio a Gabriele D’Annunzio.

Conoscendo bene la forte nostalgia di D’Annunzio che viveva lontano dalla madre e dalla propria terra di origine, pensò di fargli dono di questo dolce, riportando alla mente del poeta dolci ricordi …

D’Amico nella lettera di accompagnamento riporta:

“Illustre Maestro questo Parrozzo – il Pan Rozzo d’Abruzzo – vi viene da me offerto con un piccolo nome legato alla vostra e mia giovinezza … ho voluto unire queste due offerte – il ricordo e … il dolce – perché conosco il valore di certi ricordi per l’anima vostra”.

Come risposta D’annunzio, dopo l’assaggio, replicò dicendo:

“È tante ‘bbone stu parrozze nove che pare na pazzie de San Ciattè, c’avesse messe a su gran forne tè la terre lavorata da lu bbove, la terre grasse e lustre che se coce e che dovente a poche a poche chiù doce de qualunque cosa doce”.

Ecco a voi la ricetta di questa prelibatezza.

Ingredienti:

-6 uova

-250 g di zucchero

-150 g di semola

-150 g di mandorle tritate e non pelate

-3 mandorle amare (in alternativa, liquore amaretto)

-1 scorza grattugiata di limone

-1 scorza grattugiata di arancia

-succo di limone

-succo di arancia

-1 pizzico di sale

-150 g di cioccolato fondente

-30 g di burro

Preparazione:

Tritate finemente le mandorle. 

Separate i tuorli dagli albumi e montate i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. Aggiungete la scorza grattugiata e il succo di arancia e limone, le mandorle tritate e il semolino.

Montate gli albumi a neve aggiungendo un pizzico di sale e incorporateli all’impasto un cucchiaio alla volta, amalgamando delicatamente.

Distribuite il composto in uno stampo a semisfera di alluminio di circa 18 cm, imburrato e infarinato.

Lasciate cuocere nel forno pre-riscaldato a 160° per circa 1 ora. Fate attenzione: il Parrozzo deve essere umido, non totalmente asciutto.

Una volta che si è raffreddato, potete procedere alla glassatura.

Spezzettate il cioccolato fondente e lasciatelo sciogliere con del burro, mescolando bene per evitare i grumi.

Aiutandovi con una spatola, ricoprite la superficie del Parrozzo con il cioccolato sciolto e lasciate solidificare.

Si può accompagnare con dell’ottimo liquore all’arancia, come l’Aurum pescarese.

Al Parrozzo fu dedicato un raro opuscolo stampato a cura di uno stampatore d’arte e intitolato “La casa del poeta”, contenente lettere dannunziane, foto e altro materiale legato al rapporto tra D’Annunzio e il Parrozzo.

Questo dolce ha ottenuto il riconoscimento di Prodotto Alimentare Tradizionale della regione Abruzzo, nella tipologia “Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria, e della confetteria” ed è prevalentemente preparato, come da tradizione, durante le festività, in particolare quelle natalizie.

Grazie a D’Annunzio la popolarità della creazione crebbe notevolmente e nel luglio del 1927, in Piazza Garibaldi, venne inaugurato “Il Ritrovo del Parrozzo”, storica pasticceria, sala da tè e caffè della città di Pescara, che fu concepita da subito quale ritrovo di artisti e letterati del momento.

Luigi D’Amico in una lettera a D’Annunzio riporta: “[…] L’arredo è di gusto squisitamente ed essenzialmente nostro: abruzzesi i mobili nella sagoma e nello stile; abruzzesi i pannelli decorativi della prima sala dovuti a Tommaso Cascella, artefice illustre; abruzzesi le ceramiche incastonate negli armadietti; abruzzesi le stoffe pesanti che vestono lo zoccolo della prima sala; abruzzesi i piccoli e policromi tappeti che coprono i tavolini bassi ed eleganti…”.

A questo dolce è anche stata dedicata una giornata mondiale, che ricorre il 1° marzo.

Insomma non vi resta che assaggiare o preparare questo “dolce d’annunziano”!

Per scoprire e conoscere meglio “Il Vittoriale” di Gabriele D’Annunzio segui il link e buona lettura:

https://www.acasadilucia.org/2022/03/01/dannunzio-e-il-suo-vittoriale/



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