02 Giu SONO SOLO PAROLE: POCHEMUCHKA
La parola intraducibile di oggi è: Pochemuchka,
È un termine russo, che si rivolge a una persona invadente o troppo curiosa.
L’etimologia del sostantivo Pochemuchka deriva, infatti, da “почему” (pochemu – perché?).
Questa espressione indica una persona estremamente curiosa, a tratti invadente, che sopravvale l’interlocutore ponendo troppe domande.
Le persone insistenti sono ovunque. Purtroppo! A volte fanno parte della nostra famiglia, altre volte del nostro ambiente di lavoro. E la morale della favola è che, volenti o nolenti, ce le dobbiamo sorbire. Cosa per nulla semplice. Sì, perché certe persone non capiscono mai quando fermarsi. Vanno per la loro strada e basta. Perciò, da parte loro, arrivano sempre domande e consigli (non richiesti) a profusione. E questo, manco a dirlo, rende la loro compagnia assolutamente pesante. Sono persone incapaci di vedere l’altro e quindi talmente concentrate su loro stesse da non riuscire a captare l’insofferenza che il loro atteggiamento pressante provoca negli altri. Sono persone che non hanno chiaro il concetto del limite e della privacy, e che quindi non sanno proprio cosa sia il rispetto verso l’altro.
Spesso, il termine Pochemuchka è anche usato affettuosamente, come vezzeggiativo, dai genitori nei confronti di bambini particolarmente curiosi. La storia di questa parola intraducibile, ma molto particolare, si lega proprio al mondo dell’infanzia. Intorno ai due o tre anni i bambini entrano nella fase dei perché, quella in cui per gioco o curiosità ogni adulto nei paraggi viene preso di mira e sottoposto a una raffica infinita di domande concatenate.
L’origine del termine, Pochemuchka risale a un libro per bambini molto conosciuto in Russia:
“Što ja vídel” (What I saw).
Il protagonista del testo è un bambino, vispo, curioso e intelligente, che per ogni situazione o circostanza è solito porre la domanda: “Perché?”. Pochemuchka, in russo, è quindi riferito alla personalità di un bambino curioso che pone quesiti su qualsiasi cosa. Questo momento di sviluppo dei bambini è noto in psicologia come ‘Fase dei Perché’ e inizia indicativamente fra i due e i tre anni protraendosi, a volte, anche fino ai sette-otto anni.
In generale, però, Pochemuchka presenta come abbiamo visto un’accezione negativa; per l’appunto, può indicare un soggetto estremamente invadente, ficcanaso, impiccione o pettegolo.
Ed ecco che propensione a tollerare gli insistenti “perché” dei bambini, si trasforma in naturale insofferenza quando “l’interrogatorio” proviene da un adulto.
Per quanto mi riguarda i perché dei bambini a volte mi spiazzano, ma in generale mi strappano sorrisi.
L’invadenza di alcune persone, invece, mi procura sempre e senza eccezione alcuna una sensazione di soffocamento e di fastidio che il mio il cervello rifiuta di accettare.
Allora cosa faccio? Passo alla difensiva. Svio il discorso o, in casi estremi, evito certe persone.
Voi invece, come vi comportate quando di fronte vi trovate una Pochemuchka ?
Sopportate o reagite?