29 Mag TIVOLI E VILLA ADRIANA
“In questi giorni fui a Tivoli, dove ammirai una delle somme visioni offerte dalla natura. Quelle cascate, unitamente alle rovine e a tutto il complesso del paesaggio, sono tra le cose la cui conoscenza ci fa interiormente, profondamente più ricchi… La cascata che precipita nelle vicinanze, seguendo un intricato percorso, produce gli effetti più mirabili […]”
(Cit. Johann Wolfgang Goethe, “Viaggio in Italia”)
Antica città latina di nome Tibur, denominata da Virgilio come Tibur Superbum (Eneide, Lib. VII), secondo lo storico Dionigi di Alicarnasso, Tivoli sarebbe stata fondata dagli aborigeni in conseguenza del rito della primavera sacra.
L’insediamento arcaico risalirebbe al 1215 a.C., per poi fortificarsi ad opera dei Siculi fino alla creazione dell’acropoli, che avvicinò gli abitanti al fiume.
Secondo Catone nella sua opera Origines, i Siculi vennero scacciati dai Greci, guidati da Catillo di Arcadia e dai suoi tre figli, Tibur, Corace e Catillo: al termine della battaglia rinominarono la città con il nome del fratello maggiore.
Il fatto che l’antica Tibur fosse punto di arrivo di popolazioni diverse (soprattutto Sabini e Latini), è confermato dall’esistenza del grande santuario di Ercole Vincitore, di origine greca, protettore dei commerci e dei luoghi in cui si svolgevano.
Nel Medioevo le invasioni barbariche portarono a un periodo di decadenza con conseguente abbandono delle ville e delle campagne, a seguito di ciò la popolazione si trasferì all’interno delle mura.
Durante la Seconda Guerra Mondiale la città, che si trovava sul percorso della ritirata dei nazisti verso il nord, fu ripetutamente bombardata dall’aviazione anglo-americana, che puntava ad interrompere i collegamenti ferroviari e stradali tra Roma e l’Adriatico.
Dal 2021 Tivoli si fregia del titolo di “città d’arte“. Inoltre ha la caratteristica di annoverare più di un singolo sito UNESCO.
Qui sorge uno dei siti archeologici più visitato d’Italia: la Villa Adriana di Tivoli.
Grande testimonianza dell’antico Impero Romano, Villa Adriana è un museo a cielo aperto che ha contribuito a rendere l’Italia il Paese che detiene il maggior numero di siti iscritti nella lista del Patrimonio Mondiale Unesco.
Villa Adriana è una villa imperiale costruita per volere dell’imperatore Adriano ai piedi dei Monti Tiburtini, in un territorio verdeggiante e ricco di acqua alle porte dell’antica città romana di Tibur.
Insieme a Villa d’Este e Villa Gregoriana, Villa Adriana fa parte delle tre Ville di Tivoli, simboli della bellezza della Tibur antica.
Costruita tra il 118 ed il 138 d.C., Villa Adriana è la più grande villa mai appartenuta a un imperatore romano. L’imperatore Adriano era un uomo di cultura che adorava viaggiare. Quando decise di farla costruire, Adriano chiese di riprodurre al suo interno i luoghi e i monumenti che più lo avevano colpito durante i suoi numerosi viaggi.
Villa Adriana, costruita in un’area di 120 ettari, divenne così la più maestosa villa della Roma imperiale, ricca di terme, ninfei, padiglioni, giardini e strutture residenziali in rappresentanza delle province conquistate dall’Impero Romano.
È un capolavoro che riunisce le più alte forme di espressione della cultura materiale dell’antico mondo mediterraneo. L’Unesco l’ha inserita nel Patrimonio dell’Umanità nel 1999, elogiando i monumenti che la compongono e il ruolo cruciale che hanno giocato nella riscoperta degli elementi dell’architettura classica da parte degli architetti del Rinascimento e del periodo Barocco.
La Villa riproponeva gli spazi della città romana ideale, ricca di elementi dell’architettura romana fusi con elementi architettonici egizi e greci.
L’area visitabile è di circa 40 ettari e la visita si apre con un plastico che riproduce l’intero sito archeologico.
Dal Pecile, il grande portico che ospitava un giardino con una lunga vasca centrale, si passa all’Antinoeion, un tempio costruito per ricordare il giovane Antinoo, per un periodo amante dell’imperatore Adriano.
La Sala dei Filosofi ha sette nicchie che un tempo ospitavano le statue dei sette saggi dell’antica Grecia. A pochi metri c’è il Teatro Marittimo, una sorta di isola con un colonnato ionico circondata da un canale artificiale. Questo luogo era il rifugio in cui l’imperatore Adriano amava ritirarsi a pensare.
Il Canopo di Villa Adriana è un lungo bacino d’acqua ornato da colonne e statue che culmina con un tempio sovrastato da una cupola a spicchi. Lì si possono ammirare le vestigia di due stabilimenti termali: le Grandi Terme e le Piccole Terme di Villa Adriana.
Non sono da meno le due biblioteche, la Biblioteca Greca e quella Latina, affacciate sul giardino e collegate tra loro da un portico, e il Palazzo Imperiale, nucleo originale della residenza di Adriano e della sua corte.
Non bisogna dimenticare anche il Teatro greco, destinato a teatro di corte; era in grado di ospitare un numero ristretto di spettatori, e il suggestivo Ninfeo con Tempio di Venere.
All’interno del museo sono conservati tantissimi manufatti a partire dagli anni Cinquanta e quattro repliche delle Cariatidi dell’Eretteo di Atene, che un tempo ornavano il Canopo della Villa.
Villa Adriana è insomma una sorta di “junctura punctum” architettonicamente parlando dell’Antica Grecia, di Roma e dell’Egitto.
Per immergersi nelle atmosfere di Villa Adriana e conoscere da vicino l’imperatore Adriano che la fece erigere, consigliamo la lettura del romanzo “Memorie di Adriano” di Marguerite Yourcenar di cui potete leggere la recensione della nostra Deborah seguendo questo link:
https://www.acasadilucia.org/2023/04/03/memorie-di-adriano-di-marguerite-yourcenar/
per poi approfondire la figura di questa grande autrice attraverso l’articolo della nostra Luisa seguendo questo link https://www.acasadilucia.org/2024/05/26/marguerite-yourcenar/
BUON PROSIEGUO DI LETTURA SUL NOSTRO BLOG!