20 Mag DALLA PARTE DI LEI
E’ la Roma degli anni del fascismo quella in cui fanno capolino i personaggi del romanzo di genere “Dalla parte di Lei” di Alba de Céspedes: un mondo dominato dagli uomini nel quale alle donne sono concessi soffocati sospiri e segreti indicibili, rivelati in stanze avvolte dalla penombra, ove volteggiano, insolenti, abiti consunti.
Il padre di Alessandra, la protagonista del romanzo, è una figura assente, mediocre, che esercita il suo potere di uomo in maniera assolta: è l’antitesi della moglie, una donna di rara bellezza, sensibile e fragile che ha illuminato la vita della piccola Alessandra insegnandole a scrivere, a leggere, che l’ha iniziata alla musica e all’intrinseca bellezza del mondo e dell’amore.
La tragica fine della madre segnerà il resto dell’esistenza di Alessandra in maniera drammatica e irreversibile.
Da Roma all’Abruzzo, dalla libertà alla rinuncia. Altre figure di donne, vestite a lutto, prigioniere di un’epoca, come in una lunga e mesta processione attraversano la vita di Alessandra, tentando di immolarla all’altare della sottomissione.
La giovane ribelle resiste, consapevole della “questione femminile”, torna a Roma ma sono anni tormentati: nulla è più come prima e anche l’antica solidarietà femminile appare un ricordo lontano.
La guerra muta e ammutolisce ogni cosa.
Scopre l’amore Alessandra ma sono tempi difficili fatti di assenze, atti di coraggio e spasmodiche attese: tutto appare in penombra, la mente è annebbiata, l’amore aliena e tradisce la sua promessa di assolutezza.
“Dalla parte di Lei” è la “storia di un grande amore e di un delitto”, ma è anche la narrazione di una voce rimasta inascoltata, di una donna che non ha accettato di voler compiere il più terribile dei crimini: tradire se stessa.