01 Mag MONTMARTRE: IL “CUORE” DI PARIGI
“Le coeur de Paris, c’est une fleur.
Une fleur d’amour si jolie que l’on garde dans son coeur, que l’on aime pour la vie.”
(Il cuore di Parigi è un fiore. Un fiore d’amore così bello che si tiene nel proprio cuore,
che si ama per la vita.)
Charles Trenet
Nella città dell’amore un luogo per eccellenza racchiude in sé il suo spirito artistico: Montmartre.
Situato nel punto più alto della capitale francese, si godrà da qui un panorama mozzafiato che ripagherà di certo lo sforzo della salita.
La collina di Montmartre ha conservato fino agli inizi del ‘900 l’aspetto di un villaggio costellato di mulini e rigogliose vigne e, grazie al suo aspetto bucolico, ha da sempre attirato gli animi più sensibili. Poco dopo la sua annessione a Parigi nel 1860, infatti, la butte (collinetta) diventa la location preferita di numerosi pittori, la terre libre des artistes (la terra libera degli artisti), che ne fanno un luogo colorato e charmant (affascinante).
L’origine del nome non ha riscontri certi. In epoca gallo-romana c’era un tempio dedicato a Marte dove oggi sorge la chiesa di Saint-Pierre-de-Montmartre, per cui il nome deriverebbe dal latino Mons Martis (monte di Marte).
Un’altra ipotesi etimologica fa derivare il nome dal latino Mons Martyrum (monte dei martiri), in quanto Dionigi di Parigi fu vittima della persecuzione anticristiana e venne decapitato assieme ad altri due co-religiosi in “Rue des Martyrs” (tuttora esistente nella zona di Montmartre). Intorno al IX secolo potrebbe essersi verificata la sostituzione del nome pagano con il nome cristiano.
Molti sono stati nel tempo i visitatori illustri di questo quartiere pittoresco. Ne ricordiamo alcuni: Renoir, Picasso, Toulouse-Lautrec e soprattutto Suzanne Valadon e Maurice Utrillo, madre e figlio, che, forse, sono tra coloro che hanno incarnato al meglio lo spirito del quartiere.
La passione che pervadeva le sue strade e infiammava i cuori dei suoi abitanti, però, non si manifestava solo in produzioni artistiche o in folli amori ma in tutti gli aspetti della vita. È da qui infatti che, nel Marzo 1871, prende il via la Comune di Parigi, il primo tentativo di governo della classe operaia, fallito dopo cento giorni di eroici e sanguinosi combattimenti.
Durante il periodo di Napoleone III, gli abitanti originari si spinsero verso i confini di Parigi e da lì si diressero alla collina di Montmartre. Dato che Montmartre era al di fuori dei confini della città, libera dalle tasse di Parigi e con una produzione di vino locale (tuttora conserva le uniche vigne di Parigi), divenne in breve una zona popolare per il divertimento.
Il quartiere è oggi una delle maggiori attrazioni turistiche di Parigi, pieno di ristoranti e negozi di souvenir. Ci sono, però, ancora delle strade che conservano l’antico fascino degli antichi albori, come rue Lepic, la lunga strada che sale lungo la collina, o la rue St. Vincent.
Proprio in questa zona si trova uno dei locali più famosi di Parigi: il Moulin Rouge (“Mulino Rosso”) che è situato nel quartiere a luci rosse di Pigalle, nel XVIII arrondissement di Parigi, vicino a Montmartre. Sorse su Boulevard de Clichy e divenne particolarmente famoso per la presenza di un mulino a vento di colore rosso sul tetto della struttura, che diede appunto il nome al locale. Fu inaugurato il 6 ottobre 1891 da Charles Zidler e da Joseph Oller e ad oggi è uno dei locali più rinomati di Parigi.
Il Moulin Rouge nacque in seguito al successo riscontrato dal Moulin de la Galette, un ristorante danzante ricavato nel 1870 dentro un vecchio mulino a vento nella parte alta di Montmartre.
Il Moulin Rouge è da tutti conosciuto come il luogo di nascita del can-can. Inizialmente concepito come danza seduttiva utilizzata dalle cortigiane che qui si trovavano per intrattenere i clienti, il can-can divenne una vera e propria forma di spettacolo. Attualmente il Moulin Rouge è principalmente un’attrazione turistica, a cui offre spettacoli di musica e danza. L’interno è decorato con uno stile ancora tipicamente fin de siècle francaise.
Celebre è anche il Café des Deux Moulins (Caffè dei due mulini).
Si trova tra Rue Lepic e Rue Cauchois e il suo nome è dovuto appunto al fatto di trovarsi tra i due mulini più emblematici di Parigi: il Moulin Rouge e il Moulin de la Galette.
Il colore della facciata esterna è rosso passione. L’interno, invece, è decorato da molte foto del personaggio principale del film “Il favoloso mondo di Amèlie”: qui infatti si sono svolte gran parte delle scene del film.
Da visitare anche il Bateau-Lavoir, a Place Emile Goudeau, noto per essere stato luogo di incontro e residenza di molti artisti, tra cui Picasso.
La place du Tertre è la celebre piazza dei pittori, detta così perché è piena di pittori, caricaturisti e artisti vari che vendono le loro opere.
In questo tour di Montmartre non può mancare la Basilica del Sacro Cuore: situata in cima a Montmartre, è uno dei monumenti più rappresentativi di Parigi. Se avete abbastanza fiato, anziché prendere la funicolare, potrete arrivarvi salendo i ben 222 gradini (raggruppati in nove sezioni ognuna percorribile tra i ventitré e i venticinque passi ciascuna) di rue Foyatier. Questa scalinata, delimitata sul suo lato est dalla funicolare di Montmartre, è una sorta di museo a cielo aperto: nella salita si sarà infatti accompagnati da edifici sui quali spiccano graffiti e altre forme d’arte.
Per i più romantici invece c’è il “Muro dei je t’aime”, un monumento dedicato all’amore. Quest’opera di Frédéric Baron e Claire Kito si trova in Place des Abbesses e direi che è una tappa quasi obbligata nella città dell’amore! È infatti un muro composto da 40 metri quadrati di ben 600 piastrelle su cui sono scritti 311 “ti amo” in 250 lingue!
Per gli amanti dell’arte si consiglia di fare una visita al museo Dalì, che è un’esposizione permanente delle migliori opere di questo maestro del Surrealismo. Si tratta di oltre 600 metri quadrati in cui potrete contemplare più di 300 opere dell’artista, tra cui alcune sculture tridimensionali delle immagini più note dell’autore, che parlano della filosofia e delle convinzioni profonde di questo pittore.
Insomma, più che un quartiere Montmartre è un mondo a sé, in cui immergersi totalmente per assaporare la sua atmosfera originale e bohemien.
Per seguire il fil rouge, ti consigliamo di leggere gli articoli collegati tra libri e sapori:
https://www.acasadilucia.org/2022/04/10/da-qui-vedo-la-luna/