A Casa di Lucia | SUA MAESTA’ LA PASTIERA
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SUA MAESTA’ LA PASTIERA

La Pastiera è una torta speciale, che ricorda le origini, le attese, i ritorni, la pazienza e la bellezza dello stare insieme.

Secondo un’antica leggenda, una notte, su una spiaggia del golfo di Napoli, le mogli dei pescatori lasciarono delle ceste con ricotta, frutta candita, grano, uova e fiori d’arancio come offerte per il “Mare“, affinché questo lasciasse tornare i loro mariti sani e salvi a casa. Al mattino, ritornate in spiaggia, notarono che, durante la notte, il Mare aveva mescolato gli ingredienti e nelle loro ceste si era formata una torta. Gli uomini tornarono, attirati dai profumi, e insieme mangiarono ciò che il mare aveva creato con i doni e la forza delle donne.

Un’altra leggenda narra che la Sirena Partenope, incantata dalle bellezze naturali di Napoli, ogni primavera emergeva dalle acque del golfo per salutare le genti del luogo, allietandole con canti d’amore. I napoletani, ammaliati dalla bellezza e dalla voce della sirena, decisero di renderle omaggio offrendole i doni della loro terra. La sirena felice si inabissò e depose le offerte ai piedi degli Dei, che mescolarono gli ingredienti trasformandoli nella prima Pastiera, che superava in dolcezza e bontà il canto della stessa Partenope. Per questo motivo è detta anche “il dolce degli dei”.

Le leggende sono affascinanti, ma è più probabile che il primo “abbozzo” di pastiera sia da ricercare in un pane di farro tipico delle nozze romane detto “confarratio”, oppure nelle focacce rituali che si diffusero all’epoca dell’Imperatore Costantino e che venivano donate ai catecumeni nella sacra notte di Pasqua al termine della cerimonia battesimale.

La storia più recente, invece, vorrebbe le origini della pastiera in un convento napoletano, per mano di una suora che unì alla ricotta una manciata di grano, a cui aggiunse le uova, simbolo di nuova vita, l’acqua di fiori d’arancio odorosa come la primavera, il cedro e le aromatiche spezie venute dall’Asia.

In ogni caso, la diffusione della pastiera così come la conosciamo oggi risale con certezza almeno al ‘600, e a conferma di ciò vi è la citazione tratta dalla favola “La gatta Cenerentola” di Giambattista Basile (1566-1632), portata sulle scene da Roberto De Simone, che descrive i festeggiamenti dati dal re per trovare la fanciulla che aveva perso lo scarpino:

« E’ venuto lo juorno destenato, oh bene mio: che mazzecatorio e che bazzara che se facette! Da dove vennero tante pastiere e casatielle? Dove li sottestate e le porpette? Dove li maccarune e graviuole? Tanto che nce poteva magnare n’asserceto formato. »

Un’altra leggenda è quella che vede protagonista la triste moglie di Ferdinando II re di Napoli, ovvero Maria Teresa D’Asburgo, che gli stessi sudditi avevano soprannominato “la regina che non ride mai”, sottolineando il suo carattere nordico e severo.

Pare che la regina sorrise una sola volta nella sua vita, proprio quando assaggiò la pastiera durante le festività pasquali. A quel punto il Re, bontempone qual era, esclamò: “Per far sorridere mia moglie ci voleva la Pastiera, ora dovrò aspettare la prossima Pasqua per vederla sorridere di nuovo”.

Una cosa è certa: Napoli è la patria della pastiera e quindi, non solo a Pasqua, ma in ogni momento dell’anno, entrando in una pasticceria napoletana possiamo allietare le papille gustative e l’olfatto con una fetta di questo profumato dolce e sentirci per un attimo, perché no,  anche un po’ degli dei. 

Laddove volessimo ricreare a casa questa prelibatezza, per sorridere anche noi come re e regine, ecco la ricetta.

Ingredienti:

Dose per una pastiera da circa 15 fette

Per la pasta frolla:

  • Farina  250 g
  • Zucchero 100 g
  • Uova  2
  • Burro 100 g

Per il ripieno:

  • Grano in barattolo 210 g
  • Latte 50 g
  • Burro 15 g
  • La buccia intera di un limone biologico
  • Ricotta di pecora 350 g
  • Zucchero 280 g
  • Uova intere 2
  • Tuorli 2
  • Vanillina 0,5 g
  • 1 fiala di Millefiori
  • 1 fiala di Fior d’arancio

Preparazione della frolla:

Mescoliamo tutti gli ingredienti e riponiamo in frigo il panetto formato, per almeno mezz’ora.

Preparazione del ripieno:

Scaldiamo in un pentolino il grano con il latte, il burro e la buccia del limone priva della parte bianca, fino a che gli ingredienti siano completamente amalgamati (circa 7/8 minuti). Eliminiamo a questo punto la buccia del limone.

Mescoliamo in un contenitore lo zucchero con la ricotta.

In un altro recipiente amalgamiamo le uova, la vanillina, l’aroma di fiori d’arancio e millefiori.

Uniamo i tre composti e mescoliamo bene.

Preleviamo la pasta frolla dal frigo e stendiamola nella teglia con le mani. Conserviamone un po’ per le striscioline. Versiamo il composto all’interno del ruoto, e ricopriamolo con delle striscioline di pasta frolla che andremo a tagliare con l’apposita rotellina. 

Cuociamo in forno ventilato a 180° per circa 55 minuti.

Una volta sfornata, lasciamo raffreddare il dolce prima di servirlo.

ALCUNI SUGGERIMENTI: Frullate una parte della crema di grano per renderla più cremosa e aggiungete al composto 250 gr di crema pasticcera. La pastiera sarà ancora più golosa.

A questo punto non resta che augurare: buon appetito!

E col sapore della pastiera in bocca, vi invitiamo a seguire il nostro fil rouge pasquale clicclando sui link degli articoli:

https://www.acasadilucia.org/2024/03/25/il-vangelo-secondo-gesu-cristo/

https://www.acasadilucia.org/2024/03/31/34372/

https://www.acasadilucia.org/2024/03/27/gesu-di-nazareth-morte-e-resurrezione/

https://www.acasadilucia.org/2024/03/24/la-buona-novella/



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