A Casa di Lucia | PASTA ALLO SCARPARIELLO
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PASTA ALLO SCARPARIELLO

“A cosa cà pe mme é chiù mej’è tutte

é quanno a mezzojuorno me ne vaco

n’o “retro” e mitt ‘a rint’é terracotte

l’aglio co’ l’uoglio e….appiccio ‘o fuoco.

Nu poco ‘e pummarola datterino, basilico e sale.

L’acqua borbotta…poi calo ‘o maccarone genuino

e ‘a spulverata ‘e cacio-ricotta.

Priparo ‘a tuvaglia, ‘o piattu ‘e cuoccio

e metto la banchetta ngoppa ‘o sole

cu nu bicchiere e vino

‘a faccia e chi è udioso e me vò male.

(un brano tratto dalla poesia napoletana “O scarpariello”)

(traduzione: “La cosa per me migliore di tutte, è quando me ne vado a mezzogiorno nel retro e metto in pentola l’aglio e l’olio e accendo il fuoco. Un po’ di pomodoro, basilico e sale. L’acqua bolle…. poi preparo la pasta con una spolverata di cacio ricotta. Preparo la tovaglia, il piatto di coccio e metto il tavolo al sole con un bicchiere di vino alla faccia di chi è odioso e mi vuole male.”)

Tanto tempo fa capitava che i calzolai dei vicoli di Napoli (meglio conosciuti come “scarpari”) riparassero le scarpe ai signori ed in cambio ricevessero come pagamento pezzi di formaggio da portare a casa alle mogli per insaporire le pietanze.

Il giorno di riposo degli scarpari era il lunedì, proprio quando le mogli riutilizzavano il sugo rimasto dalla domenica aggiungendovi abbondante formaggio grattugiato, amalgamandolo e rendendolo più denso e gustoso.

Da questo aneddoto nasce la famosa ricetta della pasta allo Scarpariello, in ricordo degli Scarpari dei Quartieri Spagnoli di Napoli.

Non è una comune pasta al pomodoro: definirla in questo modo sarebbe sminuire l’impegno e l’amore che ci si mette nel realizzarla.

Il formato di pasta deve essere “tipico”, meglio se paccheri, mezzanelli o bucatini; per lo stesso motivo il pomodoro più adatto è il Corbarino, il ciliegino dei Campi Flegrei o il Piennolo San Marzano fresco (in assenza si può usare anche il Pachino o il Datterino). I formaggi devono essere di due tipi: cacioricotta oppure parmigiano, e scamorza affumicata grattugiata o provolone del Monaco per un risultato più filante. Entrambi vanno mantecati ed amalgamati al sugo.

Pomodoro, pecorino romano, parmigiano reggiano, basilico, peperoncino, olio extravergine di oliva, aglio e sale sono gli altri ingredienti di questa delizia. 

Ecco la ricetta completa!

INGREDIENTI PER 4 PERSONE:

  • 400 g di penne o mezzani
  • 300 g. di filetto di pomodoro
  • 1 spicchio di aglio
  • Olio extravergine d’oliva q.b.
  • Sale q.b.
  • Abbondanti foglie di basilico fresco
  • Formaggio grattugiato (sia parmigiano che pecorino) oppure cacioricotta e scamorza affumicata / provolone del monaco 
  • Peperoncino q.b.

PROCEDIMENTO:

Soffriggete in una padella uno spicchio di aglio in un fondo d’olio. Una volta imbiondito l’aglio, aggiungete il pomodoro, un pò di basilico, un pizzico di sale e lasciate cuocere a fuoco lento per circa 15 minuti. Nel frattempo scaldate l’acqua della pasta. Cuocete la pasta e toglietela dal fuoco quando è al dente. Una volta scolata, versate la pasta nel sugo in una padella capiente e aggiungete qualche manciata di parmigiano e pecorino grattugiato o anche i due formaggi che avete a disposizione nel vostro frigo. Girare il tutto per qualche minuto sul fuoco a fiamma bassa finché il sugo non si amalgama bene alla pasta. A fine cottura aggiungete come tocco finale una foglia di basilico, peperoncino q.b e un filo d’olio a crudo.

Bon appétit!

Leggi anche un’altra tipica ricetta campana ormai quasi scomparsa sulle nostre tavole https://www.acasadilucia.org/2023/10/13/la-frittata-di-scammaro/

Per immergerti nella vera Napoli, leggi anche l’articolo dedicato ad un’importante realtà: la scugnizzeria, una casa editrice indipendente. Segui il link:

https://www.acasadilucia.org/2024/07/15/casa-editrice-marottacafiero-la-scugnizzeria/

 



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