08 Mag IL RUOLO DEI SENSITIVITY READER
Nei mesi scorsi si è parlato molto, nel mondo dell’editoria, di “nuove sensibilità” e delle modifiche apportate alle opere di Roald Dahl, Ian Fleming e i gialli di Agatha Christie che hanno fatto molto discutere, alimentando un crescente dibattito tra autori, editori, librai, lettori e addetti ai lavori del mondo del libro.
I sensitive readers, figure molto conosciute soprattutto nell’editoria Usa e in quella del Regno Unito, esaminano nuove e vecchie pubblicazioni alla ricerca di termini e descrizioni potenzialmente offensive nei confronti di alcune comunità minoritarie, etniche, sessuali e culturali.
L’editore inglese degli amatissimi libri per ragazzi di Roald Dahl ha apportato numerose modifiche, più o meno estese, ad alcuni suoi romanzi come “Le streghe”, “Matilde” e “La fabbrica di cioccolato”, togliendo o rivedendo alcuni riferimenti, dalla semplice cancellazione di un termine, alla revisione di descrizioni fisiche e giudizi pungenti che riflettono il punto di vista di un uomo cresciuto nella prima metà del Novecento. Senza contare cambiamenti sostanziali: la Matilde protagonista del romanzo omonimo, per esempio, non legge più Rudyard Kipling, scrittore influenzato dalla mentalità colonialista ottocentesca, ma Jane Austen.
Durissimo il commento, via Twitter, di Salman Rushdie: “Roald Dahl non era un angelo, ma questa è un’assurda censura. Puffin Books e gli eredi di Dahl dovrebbero vergognarsi”.
Pierdomenico Baccalario, scrittore per ragazzi molto noto anche all’estero, ha lanciato una petizione su Change.org: “Save Roald Dahl from Puffin New Edit“, “I libri sono opere d’arte e vanno mantenuti nella versione originale”, criticando queste modifiche: “Considero questo editing offensivo per milioni di lettori“, sottolinea Baccalario.
Suzanne Nossel, ceo di Pen America, comunità di oltre 7mila scrittori che sostengono la libertà di espressione, sottolinea che “l’editing selettivo per rendere le opere letterarie conformi a particolari sensibilità potrebbe rappresentare una nuova pericolosa arma”.
Un portavoce della Roald Dahl Story Company ha affermato che, nonostante le modifiche valutate con grande attenzione, la trama della storia, i caratteri dei personaggi e l’irriverenza e lo spirito acuto del testo originale, sono stati mantenuti.
Questi cambiamenti sono stati anticipati da una nota all’inizio del volume: “Le parole sono importanti. Le magnifiche parole di Roald Dahl possono trasportare in mondi diversi e far conoscere personaggi meravigliosi. Questo libro è stato scritto tanti anni fa e quindi ne rivediamo regolarmente il linguaggio per assicurarci che possa essere apprezzato da tutte le persone anche oggi “.
Anche i libri del popolare autore britannico, Ian Fleming, “papà di James Bond”, subiranno un processo di “riscrittura” per evitare espressioni razziste. Secondo quanto rivela il quotidiano londinese The Telegraph, tutti i libri dell’autore con protagonista la celebre spia saranno ristampati ad aprile per celebrare i 70 anni dalla pubblicazione di Casino Royale (il primo libro della serie) e, per l’occasione, la Ian Fleming Publications Ltd, che detiene i diritti d’autore, ha commissionato una revisione per cancellare parole che oggi potrebbero suscitare polemiche per la loro inappropriatezza. Per la prossima edizione di “Casino Royale” sono stati apportati alcuni aggiornamenti, pur mantenendo la massima fedeltà al testo originale e al periodo in cui è ambientato, ha dichiarato un portavoce della Ian Fleming Publications Ltd al “Telegraph”.
Ogni nuova edizione di James Bond riporterà la dicitura: “Questo libro è stato scritto in un’epoca in cui erano comuni termini e atteggiamenti che potrebbero essere considerati offensivi dai lettori moderni”.
E per finire i sensitivity readers sono intervenuti anche su alcune opere della “regina dei gialli” Agatha Christie, che hanno subito tagli e rivisitazioni, con l’obiettivo di rimuovere termini potenzialmente offensivi legati a riferimenti etnici.
I misteri di Hercule Poirot e Miss Marple, scritti tra il 1920 e il 1976, sono stati in parte rielaborati con l’uscita delle nuove edizioni in inglese, pubblicate da HarperCollins.