12 Set ¡VIVA LA VIDA!
¡Viva la vida! di Pino Cacucci è un monologo (nato da un progetto teatrale) che mette in scena l’appassionata e travagliata esistenza di Frida Kahlo.
Nata in Messico nel 1910, ha appena sei anni quando si ammala di poliomielite, guarisce, ma rimarrà claudicante. A 18 anni un terribile incidente quasi la uccide costringendola per anni a stare sdraiata su di un letto, a indossare busti ortopedici e a sottoporsi a svariati interventi chirurgici.
Nell’ozio tormentato e dolente del tempo che non dà tregua, inesorabile, lento, Frida inizia a dipingere. La pittura, come scriverà “era ossigeno, ristoro e riflessione non solo per le sofferenze fisiche ma anche per quelle del cuore”.
Ricama fiori sui suoi busti, animali e tanti altri oggetti, fino a smorzarne con l’esuberanza dei colori l’orrore ortopedico. Si accanisce sull’unica cosa che può osservare restando inchiodata al letto: se stessa riflessa in uno specchio. Si ritrae ossessivamente.
Racconta ancora, l’amore sconfinato per Diego Rivera, uno degli amori più controversi del Novecento, si faranno del male: tradimenti, separazioni, ricongiungimenti, figli mancati per i numerosi aborti di lei.
Inoltre nello stretto spazio narrativo Pino Cacucci è riuscito anche a dare cenno di un’epoca, del Messico, dell’atmosfera comunista rivoluzionaria.
Un libro che parla di coraggio, forza, tenacia, speranza, e della sorprendente voglia di vivere e di fare, nonostante le molteplici difficoltà, di una donna che era nata con la “morte che le danzava accanto” e che nonostante tutto non ha mai mollato.
Un breve, scorrevole ed intenso monologo per conoscere e ripercorrere i tratti salienti della vita di Frida.