10 Mag ANJA MASSETANI
Intervista ad Anja Massetani.
In questa pagina conosceremo Anja Massetani, l’autrice di “Mille prime notti” e altri bellissimi romanzi pubblicati da Emma Books.
Anja Massetani (aka Sophie Martin) oggi vive immersa nella verde campagna in provincia di Firenze insieme al marito, tre figli, cani, gatti e galline. Sin da bambina, la lettura è sempre stata la sua passione. Solo da pochi anni però, sull’onda del boom del paranormal romance, si è avvicinata anche al mondo della scrittura, esordendo nel 2014 con “Immelancholy”, innanzitutto vendetta, un romanzo distopico/paranormal scritto per Mammaeditori. Ama leggere di tutto ma predilige il romanzo d’amore e questo vale anche per la scrittura. Sogna di fare lunghi viaggi e trasferirsi in Texas, un giorno.
R. : Anja, grazie per averci dedicato un po’ del tuo tempo per questa intervista. La prima domanda che mi viene da farti è se Anja è il tuo vero nome o un nome d’arte e da dove deriva.
A.: Anja è il mio vero nome. È molto diffuso nei paesi nordici e io sono nata in Germania, a Dresda, dove ho vissuto fino ai dodici anni, quando mia mamma, per amore, ha deciso che ci saremmo trasferite in Italia.
R. : La scelta di vivere a Firenze quanto ha inciso sulla tua attività di scrittrice?
A.: Beh, vivere nella provincia di Firenze non è stata esattamente una mia scelta, bensì di mia mamma. Io stavo bene a Dresda ed è stato abbastanza traumatico lasciare le mie amiche e l’ambiente in cui sono cresciuta. Però non ho avuto problemi e mi sono ambientata in fretta. I luoghi in cui ho vissuto mi sono utili per le ambientazioni di alcuni romanzi. Pappa col pomodoro, per esempio – non più disponibile negli store ma presto lo ripubblicherò come self – è ambientato a Firenze. Ma non posso dire che questa città incida sulla mia attività di scrittrice, non ne sono abbastanza legata. Mi sento un po’ nomade avendo antenati che provengono da varie parti dell’Europa. Come già detto prima, viaggio molto con il mio compagno e il mio sogno è quello di vivere in camper e girare il mondo. A proposito, adesso vivo in provincia di Pisa.
R. : Bellissima Pisa. Credo che tra i nostri membri questa tua vita ‘nomade’ sia abbastanza invidiata! Io per prima. Ma dimmi, da quando hai iniziato a scrivere? Come hai scoperto la passione per la scrittura?
A.: Ho iniziato a scrivere quando ero già “grande”. I figli erano cresciuti e avevo un po’ più tempo per me. Ho sempre letto molto e quello era il periodo di “Twilight” e altre saghe fantasy. Ne ero affascinata e mi sono detta: “Perché non provo a scrivere anch’io qualcosa?” Avevo voglia di creare una storia e dei personaggi tutti miei. E così, nel 2014 è nato il mio primo romanzo, un distopico con elementi fantasy, intitolato “Immelancholy, innanzitutto vendetta”, scritto con lo pseudonimo Sophie Martin.
R. : E hai fatto benissimo! E poi? Come l’hai coltivata? Hai studiato per questo?
A.: L’uscita del mio primo romanzo mi ha dato la carica per continuare a scrivere. Stavo anche passando un periodo poco felice in famiglia, avevo quindi bisogno di evadere dalla realtà, e le mie storie e i miei personaggi mi facevano stare bene.
Sto studiando solo ora, dopo cinque libri pubblicati e un cambio di vita radicale. Seguo LabScrittore Suite, il corso di tecnica narrativa online della bravissima Stefania Crepaldi. Non si finisce mai di imparare!
R. : È vero! E non bisogna mai fermarsi. Quindi, per te scrivere è un lavoro o ancora un hobby?
A.: Anche se mi piacerebbe – o forse no, non lo so – non posso dire che il mio è un lavoro, anche se pago le tasse. Non ho il tempo materiale affinché lo sia. Per me scrivere è un hobby, una passione. Certo, quando ho sottomano un progetto mi ci dedico con più costanza e impegno possibili, ma non voglio nemmeno che diventi una forzatura. Quando un giorno proprio non mi va di mettermi davanti al pc non mi ci metto. Al lavoro questo non si può fare.
R. : In effetti, no! Non si può fare. Le tasse invece quelle ti seguono dappertutto! Hai scritto vari libri di successo. Ti va di presentare ai nostri lettori “Mille prime notti”?
A.: Grazie per il “successo”. Mille prime notti è un young adult, edito da Emma Books. È la storia di Nina De Luca e Wes Trevett, giovanissimi, che appartengono a due mondi completamente diversi. Lei è orfana e vive con i quattro fratelli maggiori, gelosissimi della loro sorellina. È una ragazza per bene, brava a scuola e non esce mai, tranne la sera in cui incontra Wes, bellissimo ma che ha una vita complicata. Quella notte cambierà per sempre la vita di entrambi.
Dato che il romanzo era piuttosto lungo, la Emma Books ha deciso di dividerlo in quattro parti e pubblicarle separatamente, dando come “assaggio” gratis la prima parte. In seguito è stata pubblicata anche l’edizione integrale. Nello scriverlo, questo romanzo mi ha regalato moltissime emozioni e spero che chi lo abbia letto o chi lo vorrà leggere, si appassioni allo stesso modo.
R. : L’ho letto ed è molto bello. Ti spinge automaticamente a leggere i successivi. Hai scritto in tandem con Alice Winchester. Pensi che continuerai questo connubio fortunato?
A.: Sì, con Alice ho scritto appunto anche Mille prime notti. Scrivere a quattro mani e due cervelli è una bella esperienza, rende il lavoro meno solitario e ci si sprona l’una con l’altra. Purtroppo però il nostro rapporto si è interrotto, ognuno prosegue per la propria strada.
R. : Capisco. È giusto che sia così. Una volta mi hai detto che scrivi “roba tosta” … mi spieghi perché?
A.: Sì, ricordo. Probabilmente mi riferivo soprattutto a “Duo Cobalto”, il romantic suspense scritto in tandem con Alice Winchester. I due protagonisti maschili sono mercenari, tipi tosti, e il romanzo contiene diverse scene di sesso, toste anche queste. Toste sono comunque anche le trame dei vari romanzi. Si tratta di storie forti, in cui i protagonisti sono costretti ad affrontare e superare ostacoli molto difficili sia fisici che mentali.
R. : È questo che ti rende diversa, il tuo romance non è mai banale. Che messaggio vuoi lanciare con i tuoi racconti?
A.: Nelle mie storie sono sempre le donne quelle che devono “combattere” di più, ma sono anche quelle più forti. Il messaggio che lancio è che la donna può farcela, sempre, in ogni circostanza. La donna non si tira indietro di fronte a difficoltà, lotta per se stessa e per ciò che vuole. E poi, scrivendo romance, il messaggio universale è “L’amore vince su tutto”.
R. : Vero. Dove trovi l’ispirazione per i tuoi libri?
A.: Spesso prendo l’ispirazione guardando dei film o delle serie tv, ma anche leggendo libri. Per esempio, prendo spunti dalle caratteristiche di un personaggio. Ma sono anche i luoghi a ispirarmi, certe volte. Amo viaggiare e mi capita di trovarmi in posti in cui è facile immaginare dei personaggi e il principio di una storia. Quando mi siedo poi davanti al pc e inizio la progettazione, il più delle volte le idee cambiano fino a ritrovarmi con una storia che non ha niente a che fare con quella che avevo in testa inizialmente.
R. : Succede! I personaggi quando prendono vita vanno per la loro strada! Tu hai delle abitudini particolari quando scrivi?
A.: Ho bisogno di silenzio, di una tazza di caffè o tè accanto al computer e non riesco a scrivere di mattina.
R. : Tra i libri che hai scritto, qual è il tuo preferito?
A.: Duo Cobalto. Perché è “roba tosta”, appunto. Amo quei due maschioni tatuati e armati, amo l’azione, la suspense e il rapporto tra i quattro protagonisti.
R. : Sarà il prossimo che leggerò. Quando scrivi un nuovo libro hai già tutta la storia in mente o la elabori strada facendo?
A.: Prima di iniziare a buttare giù la bozza devo già avere in mente ogni minimo dettaglio della storia e devo conoscere i personaggi come se fossero i miei più intimi amici, altrimenti rischio di andare incontro a contraddizioni e a dimenticanze del tipo “Di che colore erano gli occhi di tizio? Quando è successo questo? E quando quest’altro?”. Impiego molto tempo per la progettazione, preparo le schede dei personaggi, l’architettura del romanzo, l’ambientazione. È durante la progettazione che elaboro man mano tutta la storia.
R. : Quanto tempo impieghi per scrivere un romanzo?
A.: Non sono velocissima, diciamo che mi prendo il mio tempo. Sono un po’ perfezionista. Non riesco a buttare giù qualcosa in maniera grossolana per riprenderla in mano e affinarla in un secondo tempo. Cerco di scriverlo bene subito. Impiego qualche mese per la progettazione e con la stesura, in un solo caso finora, sono arrivata anche a diciotto mesi, ma ci sono stati anche tanti fattori personali che mi hanno rallentata. Scrivere a quattro mani è ovviamente più veloce.
R. : Sul fatto che sei perfezionista posso confermare! Ormai ti conosco da un po’. E quando hai finito come ti senti? Vuota o libera?
A.: Direi alleggerita, almeno per qualche giorno perché so che mi aspetta ancora tanto lavoro dopo aver scritto la parola fine.
R. : È vero. Dopo la stesura inizia il peggio. Hai già qualcosa in cantiere? La farfallina mi ha detto…
A.: Sono contenta di poter dire di sì, perché sinceramente i diciotto mesi di attesa iniziavano a pesarmi. Ho appena terminato il mio ultimo romanzo. Si tratta di un romance contemporaneo con riferimenti storici. Per il momento non posso dire altro. Non ho idea di quando uscirà, ci vorrà di sicuro ancora qualche mese, ma questa volta sono intenzionata ad intraprendere la via del self-publishing.
R. : Benvenuta nel club… ma non ti dimenticare di farci leggere “Pappa col pomodoro!”
A presto Anja e Grazie per questa splendida intervista!