03 Mag ANNA KARENINA
”Anna Karenina”, la farfalla imprigionata dietro un vetro raccontata da Lev Tolstoj”.
Nel 1887 Tolstoj affermò di avere immaginato un «nudo gomito femminile di un elegante braccio aristocratico» e da quel momento ne fu così perseguitato da doverne creare un’incarnazione.
Il romanzo, avendo un’occhio critico verso l’aristocrazia del tempo, scatenò la sommossa della critica russa che lo definì «un romanzo frivolo dell’alta società». Ma l’opera venne molto apprezzata da scrittori come Fëdor Michajlovič Dostoevskij, Vladimir Vladimirovič Nabokov e William Faulkner.
Attraverso il personaggio di Konstantin Levin, Tolstoj ci anticipa parte dei suoi personali tormenti, ci fa intravedere quella crisi interiore che in lui scoppierà solo qualche anno più tardi, portandolo a scelte di vita importanti e piene di conseguenze per sé e per la sua famiglia.
Tantissime le tematiche: approfondisce problematiche come l’ipocrisia, la gelosia, la fede, la fedeltà, la famiglia, la morte, il matrimonio, la società, il progresso, il desiderio carnale e la passione e il conflitto tra stile di vita agrario e quello urbano.
Fëdor Michajlovič Dostoevskij: «Anna Karenina in quanto opera d’arte è la perfezione… e niente della letteratura europea della nostra epoca può esserle paragonato».
Vladimir Vladimirovič Nabokov: «Capolavoro assoluto della letteratura del XIX secolo».
William Faulkner: «Il romanzo più bello mai scritto».
Come non essere d’accordo…
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