05 Apr LA LETTERA SCARLATTA
“Fiera e bellissima, Hester Prynne viene portata dalla prigione al palco della gogna, dove subisce la pubblica umiliazione di mostrare a tutti la lettera ”A” ricamata in rosso scarlatto sul petto. ”A” come adulterio: un marchio di infamia che la ragazza è condannata a portare per sempre. Ha una bambina in braccio, frutto del peccato che ha macchiato la sua reputazione.”
“La lettera scarlatta” di Nathaniel Hawthorne è considerato un classico della letteratura americana, ambientato nella Boston del XVII secolo governata dalla rigida legge puritana.
Il romanzo rappresenta una battaglia tra apparenza e realtà, ricco di introspezione, non solo dei personaggi principali, ma di un’intera comunità.
Hawthorne descrive una vita in cui paura, superstizione e intolleranza avevano la meglio sulle coscienze: è il testimone di una morale religiosa violenta e implacabile.
L’autore si serve di Hester, la protagonista, per criticare la società severa dei puritani, la ritrae come una donna di forza, indipendente che resiste ai giudizi e ai vincoli della sua società, una peccatrice che cerca per tutta la vita di espiare le sue colpe, consapevole della gravità dell’errore e della necessità di fare ammenda per salvare la sua anima.
Eppure, alla fine, dopo anni di desolazione, quando la società sembra averla perdonata, torna in lei, feroce, quello spirito forte e ribelle. Quella passione e quel bisogno di amore e di felicità: il suo istinto, nascosto così a lungo, è quello di cambiare le regole, sfuggire alla morale gretta e chiusa, ma le sue idee ancora una volta si scontreranno con la dura realtà della sua epoca.
Lo strazio e il dolore dei due protagonisti, la lotta tra colpa e innocenza, sono descritti con un’intensità unica, così come la figura della piccola Pearl, ribelle simbolo del peccato…